Posted by : rico giovedì 11 luglio 2013


L'Italia di nuovo sotto tiro dell'alta finanza e della tecnocrazia        

Il premier italiano Enrico  Letta cerca di trovare la copertura da 4 miliardi, per eliminare l'Imu sulla prima casa, misura ritenuta indispensabile dal pdl per la crescita, insieme al blocco dell'aumento dell'Iva, e preciso come un orologio svizzero arriva il monito della Ue di non abrogare l'imposta sulla prima casa, e dell'alta finanza speculativa, tramite l'agenzia di rating Standard & poor's, che ha declassato il rating italiano, da BBB+ a BBB, cioè ad un passo dalla spazzatura.
La stessa finanza speculativa era già intervenuta per voce del Fmi pochi giorni addietro, intimando anch'esso di non abolire l'Imu. I tecnocrati senza girarci troppo intorno, alla vigilia della riunione tra esecutivo e maggioranza, convocata dal premier Enrico Letta per trovare un accordo sulle misure economiche da mettere in cantiere, si fanno sentire per bocca di Olli Rehn, il quale lancia un avvertimento che puzza di minaccia: "Sono sicuro che il governo italiano prenderà seriamente in considerazione le raccomandazioni". Così, mentre i consumi delle famiglie continuano a scendere inesorabilmente, il governo è alle strette. Saccomanni, che da giorni è finito sotto il fuoco incrociato del pdl, si dice fiducioso che si raggiungerà un accordo, e lo stesso Letta in un'intervista a ballarò, ha rassicurato sulla volontà di rispettare gli accordi di maggioranza, anche se precisa: "Quest'anno non abbiamo margini di bilancio, quindi se vogliamo cancellare la tassa sulla prima casa, dovremo tagliare altre spese". Esattamente ciò che ripetono i tecnici del Tesoro. Per questo il ministro dell'Economia intende presentare una serie di opzioni, ribadendo che tanto più larga sarà la platea degli esenti, tanto maggiori saranno i tagli di altre voci di bilancio. Le vere intenzioni di Palazzo Chigi e del Tesoro sarebbero di soprassedere, almeno per ora sullo scottante dossier Imu.
Nel frattempo la Commissione Europea "ricorda" che dal primo Gennaio 2015, entrerà in vigore il Fiscal Compact, grazie al quale si dovranno tagliare 45 miliardi l'anno per i prossimi 20, per portare il debito al 60% del pil. Ora, al momento attuale il governo non riesce a mettere a fuoco neppure il taglio da 4 miliardi di euro della spesa pubblica per cancellare l'IMU e altri 4 miliardi per bloccare l'aumento dell'IVA, quindi come potrà tagliare di 10 volte tanto la spesa statale ogni anno per 20 anni?
Ridurre di 900 miliardi di euro la spesa pubblica italiana nei prossimi 20 anni significherebbe: dimezzare tutte le pensioni (ridurle del 50%), licenziare almeno 2.000.000 di impiegati pubblici (un terzo nella scuola, un terzo nella sanità, un terzo tra polizia, carabinieri e fiamme gialle e i due terzi degli impiegati comunali e regionali), cancellare ogni forma di assistenza sociale e ridurre di non meno del 40% tutti gli stipendi del settore pubblico.
Così, in 20 anni la spesa dello Stato si ridurrebbe della metà di quei 900 miliardi di euro suddetti.
E l'altra metà va "drenata" dai risparmi dei cittadini in tasse sui patrimoni e più in generale su ogni avere, incluso il conto alla posta.
Le spese militari continuano invece a viaggiare spedite. Sono in arrivo 12 navi, per un costo complessivo di 3 miliardi, e non si esclude che oltre ai famigerati F 35, i 2 sommergibili di fabbricazione tedesca (spesa di 2 miliardi), i 16 elicotteri da supporto logistico e le decine di cannoni semoventi, la lista delle armi acquistate sia ancora più lunga, visto il trend degli ultimi anni. Dal dopoguerra ad oggi, il governo italiano non ha mai speso tanto, come negli ultimi anni, alla faccia della "crisi", degli esodati, delle aziende che falliscono e di coloro che si sono suicidati. Ma si sa, con un padrone come quello americano che ordina e ti controlla...


fonte 

Leave a Reply

Subscribe to Posts | Subscribe to Comments

- Copyright © RISVEGLIO DI COSCIENZA - Blogger Templates - Powered by Blogger - Designed by Johanes Djogan -